
Il Museo Paleontologico “R. Zardini”, compreso tra i Musei delle Regole d’Ampezzo, è caratterizzato da una collezione di fossili invertebrati marini unica al mondo, anche per l’ottimo stato di conservazione. Il complesso raccoglie per la maggior parte materiali rinvenuti localmente da Rinaldo Zardini (1902-1988) studioso originario di Cortina, che con la sua donazione ha posto le basi per questa originale collezione. Nonostante gli interessi di Zardini siano stati davvero numerosi, sicuramente il suo contributo più prezioso, dal punto di vista naturalistico, è quello paleontologico. L’opera di Zardini “Foloign” costituisce un ottimo esempio di “citizen science”, applicata in questo caso alla scoperta ed alla conservazione di importanti reperti di paleontologia e paleobotanica, a cui altri hanno contribuito in seguito.
I fossili rappresentano il cuore del museo e sono contestualizzati attraverso appositi pannelli sulla stratigrafia geologica, la geomorfologia e i processi di formazione delle Dolomiti. La presentazione valorizza la relazione tra diverse formazioni di roccia, la loro genesi e le forme di vita ad esse correlate, mettendo in evidenza come le condizioni paleoclimatiche ed ambientali abbiano favorito una ricca presenza di forme geologiche oggi riconosciute come patrimonio mondiale da parte dell’Unesco. L'itinerario delle Cinque Torri qui proposto ben rappresenta tali relazioni. Infine, la scoperta dell’ambra nelle Dolomiti rende la collezione paleobotanica di rilevante valore scientifico.
Il Museo contiene una delle più consistenti collezioni paleontologiche e geologiche delle Dolomiti e dispone di una ricca serie di fossili animali e vegetali, raccolta e donata dal ricercatore ampezzano Rinaldo Zardini. Tra i materiali in assoluto più significativi sono esposte le più antiche gocce di resina fossile (ambra) provenienti dalle Dolomiti e numerosi megalodonti, organismi adattati a un ambiente marino tropicale poco profondo, come quello che ha preceduto la genesi delle Dolomiti.
Nello spazio espositivo permanente, al primo piano, un'ampia stanza comprende la collezione di fossili e una serie di pannelli che descrivono i periodi geologici, le origini delle formazioni rocciose presenti sul territorio e la geomorfologia delle Dolomiti. Un piccolo spazio è dedicato anche alla ricostruzione dello studio personale di Zardini. Il percorso continua con l’esposizione di carattere naturalistico che descrive la flora e la fauna di ambiente dolomitico, dove il visitatore può ammirare anche la collezione di farfalle raccolta dallo stesso Zardini. Nell’ultima stanza, dove un diorama racconta le condizioni delle coste tropicali precedenti la genesi delle Dolomiti, sono esposti alcuni esemplari di piante fossilizzate e resti di ambra raccolti in Dolomite, recente scoperta di significativa importanza nel campo della paleobotanica.
Il piano terra accoglie ogni anno numerose mostre temporanee, di vario tema, ma sempre connesse all’esposizione permanente.
Escursioni nell’area
Itinerario Cinque Torri
Durata: 2,5 hUbicazione/mappa: la partenza dell’itinerario si trova presso il Rifugio 5 Torri. Descrizione itinerario: L’itinerario traccia un anello attorno alle Cinque Torri (che si mantiene a circa 2200 m di quota), di interesse geologico-geomorfologico, ma anche storico, corrispondendo questa parte dell’itinerario ad una sorta di Museo all’aperto con ricostruzione di tracciati, gallerie e trincee della Grande Guerra. Durante il percorso, i visitatori possono conoscere le diverse formazioni rocciose, le loro origini e trasformazioni che hanno portato alla morfologia attuale. La posizione delle Cinque Torri rappresenta una piattaforma ideale per osservare gli elementi geologici in loco, da confrontare con quelli più lontani, e per discutere continuità e discontinuità caratteristiche delle formazioni. Salendo verso il Rifugio Scoiattoli alle Cinque Torri, il sentiero CAI n. 440 si snoda al margine delle dolomie della Cresta Gallina, vicino alla discontinuità principale che separa quest’ultima dalla zona dell’ Averau. Di seguito si sale prima costeggiando e poi attraversando una marocca, ovvero una imponente frana che occupa il versante dalla base delle pareti dell’Averau fino all’Alpe Potor. Superata la marocca, il cammino prosegue fino al Rifugio Scoiattoli sulle dolomie stratificate e laminate della formazione di Heiligkreuz. Nei pressi del rifugio, sotto la terrazza affiorano areniti e conglomerati fini, laminati e stratificati, che poggiano sulle dolomie stratificate e, verso nord, lungo la cresta prativa che arriva alla base della Torre Grande affiorano argilliti rosse attribuibili alla F. di Travenanzes con colori vivaci come rosso, verde, bianco, grigio e nero. Le Cinque Torri sono costituite da rocce di Dolomia Principale, con età compresa tra 223 e 215 milioni di anni circa.
La formazione di San Cassiano include alcune specie fossili ben conservate. Vi sono anbbonadanti affioramenti di questa formazione nel territorio ampezzano. La collezione di Zardini di fossili da questa formazione ha dato un grande contributo ai suoi studi, attualmente visitabili al Museo. La scoperta di ambra e fossilizzata, e di fossili in carbone dimostrano l’esistenza di ricche foreste di piante resinose delle isole della laguna tropicale (formazione di Travenanzes). Le ambre trovate al piede delle Tofane contengono alcuni acari piu anziani mai studiati, e diversi specie di polline. Stagione consigliata: da metà giugno a fine settembre
Museo Paleontologico “Rinaldo Zardini"
- Cortina d'ampezzo Via Marangoi 1 presso il Centro Culturale Alexander Girardi Hall
Pubblicazioni
- Geologia e Fossili delle Dolomiti di Cortina e dintorni. Rinaldo Zardini, a cura di Massimo Spampani. San Vito di Cadore (BL): Edizioni Dolomiti (Italiano, Inglese, Tedesco), 1988.
- Dolomiti. Atolli e lagune: Omaggio a Rinaldo Zardini. Michael Wachtler. Cortina: Museo Paleontologico "Rinaldo Zardini" & Regole d'Ampezzo, 2002.
- Dinosauri nelle Dolomiti: Recenti scoperte sulle impronte di dinosauro nelle Dolomiti. Paolo Mietto; Matteo Belvedere; Mara Barbuni. Belluno: Fondazione G. Angelini in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova (Dip.to di Geoscienze), la Cooperativa di Cortina.
- Cinque Torri: sentiero geologico. Progetto del Dipartimento di Geoscienze dell'Università degli Studi di Padova, coordinato da Antonio Galgaro, Paolo Mietto, Nereo Preto. Testi e immagini di Elena Anna Manfré. Padova/Belluno: Dipartimento di Geoscienze e Fondazione Giovanni Angelini, 2009.
- Vivere Dolomiti Unesco: Corso di formazione di geografia sul gruppo Tofane - Cinque Torri e il gruppo Croda Rossa (sistema n. 5) Tofane - Cinque Torri - Croda Rossa. Itinerari per la conoscenza dei gruppi. Chiara Siorpaes e Giovanni Battista Pellegrini, a cura di Ester Cason Angelini. Fondazione Giovanni Angelini in collaborazione con: Fondazione Dolomiti Unesco, C.A.I. del Veneto e di Cortina d’Ampezzo, Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo e A.I.I.G. Veneto.
- Dolomiti: la storia di una scoperta. Marco Avanzini e Michael Wachtler. Bolzano: Athesia; Trento: Museo tridentino di scienze naturali; San Candido: Museo Dolomythos, 1999.
- Dolomiti: la genesi di un paesaggio. Volkmar Stingl e Michael Wachtler. Bolzano: Athesia, 1998.
- Fossili cassiani (trias medio-superiore): primo aggiornamento all'atlante dei gasteropodi della formazione di S. Cassiano raccolti nella regione dolomitica attorno a Cortina d'Ampezzo. Rinaldo Zardini. Cortina d'Ampezzo: Ghedina, 1980.
- Dentro la montagna: le Dolomiti tra leggenda e geologia: le Dolomiti agordine narrate nelle leggende e descritte dalla geologia con 15 itinerari per riscoprirle camminando. Paola Favero; prefazione Ulrike Kindl; disegni Luisa Rota Sperti; geologia Alberto Bertini; portfolio Manrico Dell'Agnola; con un contributo di Vittorio Fenti. Sommacampagna: Cierre; Treviso: Museo di storia naturale e archeologia di Montebelluna, 2012.
- Dolomiti: la spettacolare rinascita di un arcipelago. A cura di Carlo Gervasi. Castel Bolognese: Itacalibri, 2004.
- Geologia della Provincia di Belluno. A cura di Luigi Caneve. Belluno: Istituto bellunese ricerche sociali e culturali, 1993.
- Geologia delle Dolomiti. Alfonso Bosellini. Bolzano: Athesia, 1996.