Paleontological Museum
“Rinaldo Zardini”


The “R. Zardini” paleontological museum, one of three museums of the Regole d’Ampezzo, is characterized by a collection of globally significant marine invertebrate fossils found in the local area, and in optimal state of conservation.

The museum greets visitors to the geo-paleontological and prehistoric archaeology sections on the first floor. A large panel welcomes visitors, locating the origins of material collections on display at the museum. Also near the entrance is a large print of Vittorino Cazzetta, to whom the museum is dedicated: a self-taught scientist and explorer, and responsible for the discovery of numerous findings, with roots in Selva di Cadore. In the corridor of the entrance are raccontati compositions and geological processes that brought to the present-day Dolomites, from the tropical sea to the formation of the mountains, with specific attention to the Val Fiorentina. In two panels, descriptions also extraction of local minerals, the nearby mines of Fursil and the “Strada della Vena” and various other “iron roads”.
In the large exhibit room, a collection of fossils and rocks document processes of transformation of the Dolomites during the Triassic. The exhibit is enriched by a large plaster cast, placed along the wall of the museum which reproduces the boulder found at the base of Monte Pelmetto on which were discovered the footprints of dinosaurs: the effect of a holographic projection on the cast is translated in a suggestive fashion the dinosaur while it walks along making footprints.
The prehistoric archaeology section contextualises the mesolithic burial at Mondeval in the phase of seasonal semi-nomadic in the alpine area. We can underline the importance of the archaeological site of Mondeval de Sora (2150 m above sea level), and is also the highest prehistoric burial discovered in Europe. Also illustrated is character of subsistence economy practiced by groups of hunter-gatherers that frequented the high alpine grasslands of the Dolomites. This section hosts, apart from a collection of artifacts associated with the site, is a reconstruction of a dwelling that the group of Mondeval constructed, besides the burial, in correspondence of the erratic on the site. The museum itinerary concludes with a suggestive exhibit of the burial which can be dated to 7500 years before the present.
The section which comprises the protohistoric material, roman and historic is on the second floor of the museum. The itinerary follows an order of chronology presenting first the frequenting of the area between the late Neolithic and the copper age, with lithic complexes coming from the finding of Mandriz (1750 m above sea level), and proceeds with the exhibit of a cast of a stele with inscription in ancient Veneto language from Monte Pore, up to plaster casts of the rock inscription from Roman times which marks the ancient border on Monte Civetta. Following are various and sporadic discoveries from the medieval which attest to the frequentation especially of pastoralists of the surrounding alpine grasslands, also those most impervious at high elevation. Finally, presented are the nucleus consisting of ancient precious documents which document the history of Selva di Cadore and its connection with the surrounding area, especially in relation to the important mineral resources of the valley. The historical part finishes with a stone carving of the lion of marciano which is referenced to the concluding period of the Serenissima, together with an old gonfalone of the Municipality of Selva di Cadore.


Itinerario Cinque Torri

Durata: 2,5 h
Ubicazione/mappa: la partenza dell’itinerario si trova presso il Rifugio 5 Torri.

Descrizione itinerario: L’itinerario traccia un anello attorno alle Cinque Torri (che si mantiene a circa 2200 m di quota), di interesse geologico-geomorfologico, ma anche storico, corrispondendo questa parte dell’itinerario ad una sorta di Museo all’aperto con ricostruzione di tracciati, gallerie e trincee della Grande Guerra. Durante il percorso, i visitatori possono conoscere le diverse formazioni rocciose, le loro origini e trasformazioni che hanno portato alla morfologia attuale. La posizione delle Cinque Torri rappresenta una piattaforma ideale per osservare gli elementi geologici in loco, da confrontare con quelli più lontani, e per discutere continuità e discontinuità caratteristiche delle formazioni. Salendo verso il Rifugio Scoiattoli alle Cinque Torri, il sentiero CAI n. 440 si snoda al margine delle dolomie della Cresta Gallina, vicino alla discontinuità principale che separa quest’ultima dalla zona dell’ Averau. Di seguito si sale prima costeggiando e poi attraversando una marocca, ovvero una imponente frana che occupa il versante dalla base delle pareti dell’Averau fino all’Alpe Potor. Superata la marocca, il cammino prosegue fino al Rifugio Scoiattoli sulle dolomie stratificate e laminate della formazione di Heiligkreuz. Nei pressi del rifugio, sotto la terrazza affiorano areniti e conglomerati fini, laminati e stratificati, che poggiano sulle dolomie stratificate e, verso nord, lungo la cresta prativa che arriva alla base della Torre Grande affiorano argilliti rosse attribuibili alla F. di Travenanzes con colori vivaci come rosso, verde, bianco, grigio e nero. Le Cinque Torri sono costituite da rocce di Dolomia Principale, con età compresa tra 223 e 215 milioni di anni circa.
La formazione di San Cassiano include alcune specie fossili ben conservate. Vi sono anbbonadanti affioramenti di questa formazione nel territorio ampezzano. La collezione di Zardini di fossili da questa formazione ha dato un grande contributo ai suoi studi, attualmente visitabili al Museo. La scoperta di ambra e fossilizzata, e di fossili in carbone dimostrano l’esistenza di ricche foreste di piante resinose delle isole della laguna tropicale (formazione di Travenanzes). Le ambre trovate al piede delle Tofane contengono alcuni acari piu anziani mai studiati, e diversi specie di polline.

Stagione consigliata: da metà giugno a fine settembre

Museo Paleontologico “Rinaldo Zardini"

 

Publication

  • Geologia e Fossili delle Dolomiti di Cortina e dintorni. Rinaldo Zardini, a cura di Massimo Spampani. San Vito di Cadore (BL): Edizioni Dolomiti (Italiano, Inglese, Tedesco), 1988.
  • Dolomiti. Atolli e lagune: Omaggio a Rinaldo Zardini. Michael Wachtler. Cortina: Museo Paleontologico "Rinaldo Zardini" & Regole d'Ampezzo, 2002.
  • Dinosauri nelle Dolomiti: Recenti scoperte sulle impronte di dinosauro nelle Dolomiti. Paolo Mietto; Matteo Belvedere; Mara Barbuni. Belluno: Fondazione G. Angelini in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova (Dip.to di Geoscienze), la Cooperativa di Cortina.
  • Cinque Torri: sentiero geologico. Progetto del Dipartimento di Geoscienze dell'Università degli Studi di Padova, coordinato da Antonio Galgaro, Paolo Mietto, Nereo Preto. Testi e immagini di Elena Anna Manfré. Padova/Belluno: Dipartimento di Geoscienze e Fondazione Giovanni Angelini, 2009.
  • Vivere Dolomiti Unesco: Corso di formazione di geografia sul gruppo Tofane - Cinque Torri e il gruppo Croda Rossa (sistema n. 5) Tofane - Cinque Torri - Croda Rossa. Itinerari per la conoscenza dei gruppi. Chiara Siorpaes e Giovanni Battista Pellegrini, a cura di Ester Cason Angelini. Fondazione Giovanni Angelini in collaborazione con: Fondazione Dolomiti Unesco, C.A.I. del Veneto e di Cortina d’Ampezzo, Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo e A.I.I.G. Veneto.
  • Dolomiti: la storia di una scoperta. Marco Avanzini e Michael Wachtler. Bolzano: Athesia; Trento: Museo tridentino di scienze naturali; San Candido: Museo Dolomythos, 1999.
  • Dolomiti: la genesi di un paesaggio. Volkmar Stingl e Michael Wachtler. Bolzano: Athesia, 1998.
  • Fossili cassiani (trias medio-superiore): primo aggiornamento all'atlante dei gasteropodi della formazione di S. Cassiano raccolti nella regione dolomitica attorno a Cortina d'Ampezzo. Rinaldo Zardini. Cortina d'Ampezzo: Ghedina, 1980.
  • Dentro la montagna: le Dolomiti tra leggenda e geologia: le Dolomiti agordine narrate nelle leggende e descritte dalla geologia con 15 itinerari per riscoprirle camminando. Paola Favero; prefazione Ulrike Kindl; disegni Luisa Rota Sperti; geologia Alberto Bertini; portfolio Manrico Dell'Agnola; con un contributo di Vittorio Fenti. Sommacampagna: Cierre; Treviso: Museo di storia naturale e archeologia di Montebelluna, 2012.
  • Dolomiti: la spettacolare rinascita di un arcipelago. A cura di Carlo Gervasi. Castel Bolognese: Itacalibri, 2004.
  • Geologia della Provincia di Belluno. A cura di Luigi Caneve. Belluno: Istituto bellunese ricerche sociali e culturali, 1993.
  • Geologia delle Dolomiti. Alfonso Bosellini. Bolzano: Athesia, 1996.